🇧🇪 GP del Belgio: Crisi in Red Bull, la scuderia austriaca affronta un nuovo incubo sportivo.
La Red Bull è ufficialmente entrata in una nuova crisi tecnica e sportiva. Dopo aver conquistato il suo quinto titolo mondiale in carriera, primo nel 2023, rompendo una maledizione lunga 30 anni, il team di Milton Keynes è improvvisamente crollato. I segnali erano già evidenti, ma ora sono innegabili: la Red Bull non sale sul podio da ben 11 gran premi consecutivi, un digiuno che non si vedeva da decenni.
L’ultimo acuto della scuderia risale alla gara inaugurale della stagione in Australia, dove Liam Sylvain riuscì a strappare un terzo posto che oggi sembra lontanissimo. Da allora, il team è sprofondato in un vortice di prestazioni deludenti, errori strategici e sviluppo tecnico inefficace.
Il passato torna a bussare: il team del Toro Rosso sta rivivendo l’incubo di un’epoca buia, dove la competitività era solo un miraggio e i titoli un sogno distante. Dopo il trionfo del 2023, ci si aspettava una nuova era d’oro, ma la realtà ha preso una piega drammatica.
A rendere tutto più complicato è il cambio regolamentare previsto per il 2026, che rischia di allargare ulteriormente il divario con i team rivali, molti dei quali sembrano già proiettati verso il futuro con soluzioni tecniche più efficaci. Red Bull, invece, appare impantanata in un presente problematico e in un futuro pieno di incognite.
Il tempo per reagire c’è, ma serve un cambio radicale. La Red Bull dovrà dimostrare di non essere solo un team capace di emergere una volta ogni trent’anni, ma una vera potenza destinata a restare ai vertici. Per ora, però, l’incubo è tornato. E sembra più reale che mai.